
Bere responsabilmente gli alcolici è un consumo moderato e consapevole, del tutto compatibile con la vita personale e sociale delle persone. Bere senza avere il controllo, bere nel momento, nel luogo e per motivazioni sbagliate significa invece bere in maniera non responsabile.
Che cos’è l’alcol?
L’alcol alimentare (alcol etilico o etanolo), presente in diversa concentrazione nelle bevande alcoliche, è una sostanza che deriva dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nella frutta (il vino), oppure degli amidi di cui sono ricchi cereali (la birra) e tuberi. L’alcol possiede un proprio valore energetico (7 kcal per grammo) ed in questo senso deve essere considerato un nutriente anche se le sue calorie vengono in gran parte disperse dall’organismo sotto forma di calore.
Come viene digerito l’alcol dal nostro organismo?
L’alcol ingerito viene assorbito attraverso l’apparato digerente ed entra nel sangue, attraverso cui si diffonde in tutto l’organismo, cervello compreso. Il fegato è l’organo incaricato di trasformarlo e per farlo mette all’opera degli enzimi specifici. L’eliminazione avviene invece per merito dei reni (urina), dei polmoni (respiro) e della pelle (sudore).
Quali effetti ha un abuso di alcol sul nostro organismo?
L’alcol ingerito a forte dosi altera il metabolismo, può influire sulla pressione sanguigna e causare forme di intossicazioni, anche gravi. Gli effetti dell’alcol sul nostro organismo variano comunque in base alla dose di alcol che si ingerisce, alla concentrazione alcolica della bevanda e al fatto che l’alcol venga ingerito a stomaco vuoto oppure durante e dopo i pasti. Contano, infine, le differenze tra individuo ed individuo, quali il peso corporeo, il sesso e lo stato di salute.
Cosa si intende per consumo moderato?
Esistono linee guida condivise dalla gran parte della comunità scientifica che indicano i limiti entro i quali il consumo di alcol si può considerare moderato. È definita moderata una quantità giornaliera di alcol equivalente a non più di 2-3 Unità Alcoliche (36 grammi) per l’uomo, non più di 1-2 Unità Alcoliche (24 grammi) per la donna e non più di 1 Unità Alcolica (12 grammi) per l’anziano. Una Unità Alcolica (U.A.), corrispondente a circa 12 grammi di etanolo, è contenuta in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino di media gradazione o in una lattina di birra (330 ml) di media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico.
Perché le donne in gravidanza non devono bere alcolici?
Bere alcol in gravidanza può creare problemi al nascituro. L’alcol, infatti, è in grado di attraversare la placenta e di arrivare al feto in una concentrazione di poco inferiore a quella presente nel sangue materno. Sulle cellule e sui tessuti in crescita del feto l’effetto di quantità anche moderate di alcol è particolarmente negativo e può determinare malformazioni alla nascita, soprattutto cerebrali.
Quanto alcol può ingerire chi deve mettersi alla guida?
La quantità di alcol da non superare per non influenzare minimamente lo stato di vigilanza necessario per guidare in modo sicuro cambia in funzione di fattori soggettivi come il sesso, il peso, l’altezza, l’età, lo stato di salute, le condizioni di fatica e di riposo, l’uso di alcuni tipi di farmaci. L’alcol presente nel sangue di chi beve allunga, infatti, i tempi di reazione, riduce l’acutezza visiva e ostacola la coordinazione motoria. Bevendo quantità più elevate di alcol la guida diventa sempre più imprecisa e si è incapaci di fronteggiare gli imprevisti. Per non correre inutili pericoli e non farli correre agli altri è quindi meglio non bere affatto prima di mettersi alla guida di un veicolo.
Qual è il valore massimo di alcol nel sangue consentito dalla legge italiana quando si guida?
La quantità di alcol presente nel corpo si definisce alcolemia, che si misura in grammi per litro. La legge italiana stabilisce in: 0 grammi per litro di sangue (g/l) il limite alcolemico per i guidatori sotto i 21 anni di età o patentati da meno di 3 anni e per chi eserciti professionalmente l’attività di trasporto di persone o cose; 0,5 grammi per litro di sangue (g/l) il limite alcolemico per tutti gli altri guidatori, limite oltre il quale l’influenza dell’alcol risulta un rischio per la guida. Indicativamente, 24 grammi di alcol (due unità alcoliche) sono sufficienti per il sesso femminile a raggiungere il limite legale per la guida; per un uomo il limite si raggiunge con circa 36 grammi di alcol (3 unità alcoliche). È noto, tuttavia, che già a valori di alcol nel sangue nettamente inferiori ai limiti stabiliti per legge si possono avere effetti pericolosi per la guida come, ad esempio, la sopravvalutazione delle proprie capacità di controllo. Per questo è consigliabile rinunciare a bere se ci si deve mettere alla guida.
Quali fasce della popolazione sono più vulnerabili ai danni da alcol?
L’organismo delle persone anziane, invecchiando, diventa più sensibile all’effetto dell’alcol e fatica di più a metabolizzarlo. È quindi preferibile che gli ultra sessantacinquenni non assumano più di 12 grammi di alcol al giorno, pari ad una unità alcolica (330 ml di birra, 125 ml di vino o 40 ml di un superalcolico). Anche gli adolescenti rappresentano una fascia di consumatori più vulnerabili, in quanto non possiedono ancora né la capacità di metabolizzare l’alcol in modo completo, né la maturità necessaria a gestire responsabilmente una bevanda alcolica.
Cosa significa dipendenza da alcol?
L’individuo dipendente dall’alcol non riesce a controllarne il consumo e non può fare a meno di bere. Ciò può dipendere da un abuso continuativo di bevande alcoliche, ma anche da una predisposizione genetica o da condizioni ambientali. Chi soffre di dipendenza da alcol perde progressivamente la capacità di relazionarsi, lavorare ed agire, con evidenti gravi conseguenze personali, familiari e sociali.
Che cos’è L’alcol?
L’alcol alimentare (alcol etilico o etanolo) presente in diversa concentrazione nelle bevande alcoliche è una sostanza che deriva dalla fermentazione degli zuccheri contenuti nella frutta (i.e. il vino) oppure degli amidi di cui sono ricchi cereali (i.e. la birra) e tuberi. L’alcol possiede un proprio valore energetico (7 kcal per grammo), può quindi essere considerato un nutriente. Va evidenziato che le calorie sviluppate dall’alcol vengono in gran parte disperse dall’organismo sotto forma di calore. Le bevande alcoliche fermentate, come il vino e la birra, sono conosciute e consumate dall’uomo da 10 mila anni e fanno parte della cultura, dei riti e della vita sociale di quasi tutti i popoli del mondo. In particolare nella cultura occidentale, e soprattutto mediterranea, hanno assunto un significato di gradevole complemento dell’alimentazione e della vita di relazione.
Effetti
Il fegato lo trasforma, reni, polmoni e pelle lo eliminano
L’alcol ingerito viene assorbito attraverso l’apparato digerente ed entra nel sangue, diffondendosi in tutto l’organismo. Il fegato è l’organo incaricato di trasformarlo, attivando enzimi specifici. Si calcola che, in condizioni normali, in una persona adulta sana, il fegato trasformi circa mezza unità di alcol ogni ora. Quindi un bicchiere di birra da 330 ml o un bicchiere di vino da 125 ml vengono metabolizzati in circa 2 ore. L’eliminazione avviene invece a carico dei reni (urina), dei polmoni (respiro) e della pelle (sudore).
Il cervello ne viene influenzato
Attraverso il sangue l’alcol raggiunge anche il cervello, influenzando quindi il sistema nervoso centrale che controlla la maggior parte delle funzioni dell’organismo indispensabili alla vita. I suoi effetti variano in base alla dose di alcol che si ingerisce, alla concentrazione alcolica della bevanda e al fatto che l’alcol venga ingerito a stomaco vuoto oppure durante e dopo i pasti. Contano, infine, anche le differenze individuali, il peso corporeo, il sesso e lo stato di salute.
Evitare ogni perdita di controllo
Le sensazioni che l’alcol produce sul sistema nervoso sono varie e dipendono soprattutto da quanto se ne ingerisce e in quali condizioni lo si fa. Una moderata assunzione di alcol, attraverso bevande a bassa concentrazione, provoca una sensazione di piacevole euforia stimolando un comportamento più rilassato, più aperto alla socialità, più positivo. Bere molto alcol, in forte concentrazione e molto velocemente, provoca abbattimento o comportamenti aggressivi ed altera le percezioni sensoriali, fino ad arrivare alla perdita del controllo e della coscienza di sé.
Quantità Moderata
Che cosa è una quantità moderata di alcol
Gli effetti dell’alcol sull’organismo sono influenzati da numerose variabili come il sesso, il peso, l’altezza, le condizioni di salute, e anche alcuni fattori genetici e ambientali.
Contano anche il tipo di bevanda alcolica assunta, se a bassa o alta concentrazione di alcol, l’occasione di consumo, se a pasto o fuori pasto, e la modalità di assunzione, se si sorseggia o si ingerisce tutto di un colpo.
Diverso è inoltre l’effetto di un consumo di alcol in quantità moderata e distribuita nel tempo rispetto a quello di una bevuta consistente che si concentra, ad esempio, solo nel fine settimana. Esistono comunque linee guida condivise dalla gran parte della comunità scientifica che indicano i limiti entro i quali il consumo di alcol si può considerare moderato.
L’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), nelle sue Linee Guida per una Sana Alimentazione considera moderata, in accordo con le indicazioni dell’OMS, una quantità giornaliera di alcol equivalente a non più di 2-3 Unità Alcoliche per l’uomo, non più di 1-2 Unità Alcoliche per la donna e non più di 1 Unità Alcolica per l’anziano.
La raccomandazione di bere moderatamente riguarda solo gli adulti. Bambini e adolescenti non devono bere per niente.
Una Unità Alcolica (U.A.) corrisponde a circa 12 grammi di etanolo. Che sono contenuti in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino a media gradazione, in una lattina o bottiglia di birra (330 ml) di media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico.
Alcol e tipi di bevande
La presenza di alcol in quantità variabile è comune a tutte le bevande alcoliche.
Quelle ottenute per fermentazione come la birra e il vino contengono quantità di alcol piuttosto basse: 3-8% per la birra, 10-15% per il vino. Le bevande alcoliche ottenute per distillazione (i.e. acquaviti) contengono in media il 40-60% di alcol mentre quelle ottenute per miscelazione o macerazione (i.e. liquori) possono contenerne dal 27% fino al 70%. La quantità di alcol presente nelle bevande alcoliche viene espressa in grado alcolico che indica la quantità in ml di alcol etilico presente in 100 ml di bevanda. Per ottenere il contenuto in peso di alcol presente nelle bevande alcoliche occorre moltiplicare il volume per il valore 0,8 che equivale al peso specifico dell’alcol.
Cosa significa bere responsabilmente?
In Italia, diversamente da quanto accade nei Paesi anglosassoni o del nord Europa, la cultura del bere alcolici è tradizionalmente moderata e legata ai riti del pasto o della socialità conviviale. Un consumo, moderato e consapevole, quindi responsabile, è del tutto compatibile con la vita personale e sociale delle persone ed anzi, in alcuni casi, può addirittura migliorarne la qualità. Bere senza controllo o bere nel momento, nel luogo, o per motivazioni sbagliate significa bere in maniera non responsabile. Un uso dell’alcol non responsabile può comportare rischi anche gravi per la salute e la sicurezza degli individui e per la loro convivenza civile. Quando bere è comunque un rischio Esistono categorie di persone (i bambini e gli adolescenti, chi assume certi farmaci, gli ex alcolisti) o particolari situazioni (il lavoro, la guida) e fasi della vita (la gravidanza) in cui anche un minimo consumo di alcol, può comunque costituire un pericolo. È molto importante dunque far crescere la consapevolezza sui pericoli, in modo che anche chi si trova in queste situazioni possa tenere comportamenti idonei in fatto di consumo di bevande alcoliche.
Gravidanza
Bere alcol in gravidanza può creare problemi al nascituro. L’alcol, infatti, è in grado di attraversare la placenta e di arrivare al feto in una concentrazione di poco inferiore a quella presente nel sangue materno. Sulle cellule e sui tessuti in crescita del feto l’effetto di quantità anche moderate di alcol è particolarmente negativo e può determinare malformazioni alla nascita, soprattutto cerebrali. Il rischio sembra essere maggiore nelle primissime fasi della gravidanza. Non è possibile fissare una dose minima di alcol da considerare pericolosa in gravidanza, in quanto esistono forti variabili individuali. È quindi preferibile astenersi completamente dal bere durante questo delicato periodo della vita. L’astensione dall’alcol deve essere estesa anche alla fase di allattamento perché l’alcol passa nel latte materno e può quindi danneggiare anche il neonato, il cui organismo non è assolutamente in grado di metabolizzarlo.
Guida
O bevi o guidi Guidare è un’attività complessa che richiede chiara capacità di giudizio, buona coordinazione dei movimenti, riflessi rapidi e vista efficiente. Chi guida un veicolo deve esserne consapevole per non mettere a rischio la sua vita e quella degli altri. L’alcol presente nel sangue di chi beve allunga i tempi di reazione, riduce l’acutezza visiva e ostacola la coordinazione motoria. Bevendo via via quantità più elevate di alcol, la guida diventa sempre più imprecisa e si è incapaci di fronteggiare gli imprevisti. La quantità di alcol da non superare per non influenzare minimamente lo stato di vigilanza necessario per una guida sicura cambia in funzione di fattori soggettivi come il sesso, il peso, l’altezza, l’età, lo stato di salute, le condizioni di fatica e di riposo, l’uso di alcuni tipi di farmaci. Per non correre inutili pericoli e non farli correre agli altri, il consiglio è semplice: chi guida non deve bere e chi ha bevuto, deve far guidare qualcun altro. In tutti i Paesi, compresa l’Italia, la legge fissa la quantità di alcol massima che può essere presente nel sangue di una persona alla guida (alcolemia). Superato questo limite scattano le sanzioni la cui severità aumenta in funzione proporzionale al superamento del limite stesso. Alcol alla guida: le norme in vigore Il nuovo Codice della Strada (Legge 29 luglio 2010, n. 120, Disposizioni in materia di sicurezza stradale) sanziona la guida in stato di ebbrezza agli artt. 186 e 186-bis. Il Codice in vigore afferma l’obbligo di tasso alcolemico zero per i guidatori sotto i 21 anni di età o patentati da meno di 3 anni e per chi eserciti professionalmente l’attività di trasporto di persone o cose. Per tutti gli altri guidatori il limite del tasso alcolemico rimane a 0,5 g/l. Chi lo supera viene sottoposto a sanzioni tanto più severe quanto più aumenta il tasso alcolemico.
Tasso alcolemico | Sanzione |
Tra 0 e 0,5 g/l * | Ammenda da 155 a 624 euro. Decurtazione di 5 punti dalla patente. |
Tra 0,5 g/l a 0,8 g/l | Ammenda da 500 a 2.000 euro. Sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Decurtazione di 10 punti dalla patente.** |
Tra 0,8 g/l e 1,5 g/l | Ammenda da 800 a 3.200 euro. Arresto fino a 6 mesi. Sospensione della patente da 6 a 12 mesi. Decurtazione di 10 punti dalla patente.** |
Oltre 1,5 g/l | Ammenda tra 1.500 e 6.000 euro. Arresto da 3 a 12 mesi. Sospensione della patente da 12 a 24 mesi (il doppio se il veicolo appartiene ad altra persona). Decurtazione di 10 punti dalla patente. Revoca della patente in caso di recidiva nei 2 anni. Confisca del veicolo (tranne che appartenga ad altra persona) in caso di condanna.** |
* Per i giovani sotto il 21 anni e i neopatentati nonché per i conducenti professionali di veicoli da trasporto ** Sanzioni aumentate da un terzo alla metà per i giovani sotto il 21 anni e i neopatentati nonché per i conducenti professionali di veicoli da trasporto. Se il conducente in stato d’ebbrezza provoca un incidente stradale, tutte le sanzioni sono raddoppiate ed è disposto il fermo amministrativo del veicolo per 6 mesi (salvo che lo stesso appartenga a persona diversa dal conducente). Per il conducente con un tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l c’è la revoca della patente. Il conducente può essere sottoposto ad un accertamento alcolimetrico attraverso uno strumento, l’etilometro, che misura la quantità di alcol contenuta nell’aria espirata. L’esame viene ripetuto due volte a distanza di 5 minuti. A chi, senza giustificato motivo, rifiuti di sottoporsi al controllo vengono applicate le stesse sanzioni previste per chi viene trovato alla guida in stato di ebbrezza con un tasso alcolemico nel sangue di oltre 1,5 g/l. Il rifiuto comporta anche il sequestro preventivo del veicolo (a meno che appartenga a persona estranea al reato). Sappiamo tuttavia che già a valori di alcol nel sangue nettamente inferiori ai limiti stabiliti per legge si possono avere effetti pericolosi per la guida come, ad esempio, la sopravvalutazione delle proprie capacità di controllo.
Lavoro
Niente alcol durante il lavoro chi manovra macchinari pericolosi o svolge attività in cui la precisione e il coordinamento dei movimenti è di fondamentale importanza, non deve mai bere durante le ore di lavoro per non mettere a repentaglio la propria e l’altrui sicurezza. Bere alcol durante l’intervallo di pranzo può determinare un calo di rendimento anche in chi svolge un lavoro sedentario. Dopo aver bevuto si tende, infatti, a fare più errori e a giudicare le situazioni in modo meno oggettivo.
Età
Gli anziani sono più sensibili L’organismo invecchiando diventa più sensibile all’effetto dell’alcol e fatica maggiormente a metabolizzarlo. La minore efficienza psicofisica può inoltre esporre l’individuo anziano ad un maggior rischio di infortuni e a turbe del sonno. Le Linee Guida dell’INRAN (Istituto Nazionale per la Ricerca sugli Alimenti e la Nutrizione) per il consumo delle bevande alcoliche, in accordo con le indicazioni dell’OMS, consigliano agli anziani (sopra i 65 anni di età) che non vogliono rinunciare al piacere di bere, di non superare i 12 g di alcol al giorno, pari ad 1 Unità Alcolica, senza distinzioni tra uomini e donne. Gli adolescenti sono i più vulnerabili I giovani, in particolare gli adolescenti, per ragioni legate alla particolare fase di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, rappresentano una fascia di consumatori di bevande alcoliche alla quale bisogna guardare con speciale attenzione. La fascia tra i 16 e i 18 anni è forse la più vulnerabile, perché da una parte non è tutelata dalla legge come i ragazzi più giovani (sotto i 16 anni esiste il divieto di somministrazione di bevande alcoliche), dall’altra non possiede ancora in modo completo né la capacità di metabolizzare l’alcol, né la maturità necessaria a gestire responsabilmente una bevanda alcolica. È quindi particolarmente importante far nascere e crescere nei giovani una cultura delle bevande alcoliche legata ad uno stile di vita sano e corretto e a valori positivi di socialità e convivialità, a partire dall’educazione familiare. Infatti, in una famiglia in cui si beve in modo moderato, durante i pasti o per festeggiare un’occasione gioiosa, più difficilmente i figli tenderanno ad associare il consumo di alcolici a comportamenti trasgressivi o ad utilizzarlo in modo scorretto e senza controllo. Tra i messaggi educativi che si trasmettono ai figli dovrebbe sempre essere presente un’adeguata conoscenza dell’alcol e delle bevande che lo contengono e la consapevolezza degli effetti negativi che un eventuale consumo inadeguato di alcol può provocare a se stessi e agli altri. Cercare di dissuadere un adolescente dall’accostarsi all’alcol attraverso la proibizione a consumarlo è inutile e controproducente. L’età adolescenziale è, infatti, di per sé caratterizzata da una tendenza alla critica e alla contestazione, oltre che dalla naturale ricerca di sperimentazione dei propri limiti. L’unica possibilità per tenere i giovani al riparo dai rischi degli eccessi da alcol è creare in loro un’adeguata consapevolezza sul limite che separa l’uso dell’alcol dall’abuso, e la conseguente capacità di autogestire correttamente i propri comportamenti.
Abuso e dipendenza
Che cosa significa “abuso di alcol” L’abuso di alcol può essere acuto (un’eccessiva quantità di alcol assunta in una sola occasione) o cronico (dosi eccessive di alcol assunte continuativamente per lunghi periodi di tempo). Entrambi causano gravi danni alla salute. L’alcol ingerito a forti dosi altera il metabolismo, influisce sulla pressione sanguigna, influenza il ritmo del cuore e può causare forme d’intossicazione anche gravi (intossicazione acuta da alcol). Danni epatici gravi come la cirrosi, malattie cardiache, nervose e certi tipi di tumori sono le principali conseguenze di un uso smodato e prolungato nel tempo di bevande alcoliche. Che cosa significa “dipendenza da alcol” L’individuo dipendente dall’alcol non riesce a controllarne il consumo e non può fare a meno di bere. Ciò può dipendere da un abuso continuativo di bevande alcoliche, ma anche da una predisposizione genetica o da condizioni ambientali. La mancata assunzione di alcol da parte di una persona che ne è dipendente provoca sintomi psicologici e fisici da astinenza. Chi soffre di dipendenza da alcol perde progressivamente la capacità di relazionarsi, lavorare ed agire, con evidenti gravi conseguenze personali, familiari e sociali.
Fonte: Bevi Responsabile