La Cantina di Monticello

Pignolo

Il Pignolo è un vitigno a bacca nera di antiche origini Friulane. È un vitigno antico, le cui prime notizie risalgono al 1300-1400, su alcune pubblicazioni, e che testimoniano per il Pignolo una diffusione a macchia nella zona collinare di Rosazzo. La presenza delle viti nell’Abbazia di Rosazzo risale alla fine del ‘700, che vede citato “Un vino nero eccellente, detto Pignolo” su diversi testi dell’epoca.

Nel secolo successivo ci fu un progressivo abbandono del Pignolo, molto sensibile all’oidio e con scarsa vigoria, a vantaggio di varietà più produttive, tanto che alla fine dell’800 il “Pignùl”, così chiamato in Friulano, spariva dagli atlanti ampelografici. Restavano poche produzioni, non controllate e spesso questa uva finiva in un uvaggio con altri rossi. Il nome Pignolo deriva da “pigna“, e sono molti i vitigni il cui nome ha questa radice, spesso confusi uno con l’altro.

La passione di alcuni vignaioli friulani ha fatto si che questo vitigno autoctono si salvasse da una estinzione quasi certa e fu così che si arrivò alla rinascita del Pignolo che il professor Dalmasso cinquant’anni prima, nel 1930, definiva “un vino di lusso”. Questo accadde nei primi anni ’80, ma solo nel 1995 il Pignolo entrò nella DOC Colli orientali del Friuli. Il Pignolo friulano viene spesso confuso con la Pignola valtellinese, che poco ha in comune a parte l’etimologia del nome e il colore della bacca.

Dal punto di vista ampelografico, i grappoli di questo vitigno sono piccoli, serrati, di forma cilindrica, talvolta con due piccole ali. Gli acini sono piccoli e tondi, di buccia spessa e pruinosa, dura e tannica dal colore blu-nero. Le epoche di germogliamento, fioritura e invaiatura sono medie. Il vino del Pignolo in purezza è di colore rosso rubino chiaro, di buona gradazione alcolica e acidità, dal gusto armonico, pieno e delicato ed un profumo tipico, può essere lasciato invecchiare per qualche anno, anche in barrique, con ottimi risultati, si abbina bene con piatti a base di carne sia bianca che rossa.

È uno dei Vitigni autoctoni a Bacca nera presenti principalmente nelle regioni Friuli-Venezia Giulia e registrato ufficialmente nel Catalogo nazionale varietà di vite dal 1977. La sua superficie coltivata a livello nazionale ammonta a 95 ha.

Ogni vitigno viene caratterizzato tramite dei descrittori ampelografici che definiscono l’aspetto dei suoi principali elementi. Le caratteristiche ampelografiche del vitigno Pignolo sono:
Caratteristiche della foglia: ha foglia piccola, foglia pentalobata e foglia trilobata.
Caratteristiche del grappolo: ha Grappolo compatto, corto, cilindrico.
Caratteristiche dell’acino: ha acini piccoli, di forma sferoidali, con buccia Buccia pruinosa, spessa e di colore blu-nera.

Il vino prodotto da ciascun vitigno, vinificato in purezza, possiede caratteristiche organolettiche ben precise, le caratteristiche organolettiche dei vini prodotti con il vitigno Pignolo sono: Colore rosso rubino, al palato è caldo, fruttato, tannico e persistente.

Pignolo
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