Secondo la tradizione, il Refosco sarebbe una varietà autoctona, presente sul territorio italiano sin dall’antichità. ne parla infatti già Plinio il Vecchio, descrivendo la qualità del vino che se ne ricava. Nuovi accenni letterari si ritrovano in Francesco di Manzano nel 1390, quando ~ recuperando antiche fonti romani ~ ricorda come il Refosco fosse il vino preferito da Augusto e Livia.
Il Refosco è un vino caratteristico del Friuli-Venezia Giulia, uno dei più famosi vitigni autoctoni friulani. Questa varietà di vite tende a dare un vino molto spigoloso, con molta acidità e tannini che soltanto una vinificazione lunga e accurata, con lunghi affinamenti in legno e in bottiglia riesce a smorzare, producendo risultati eccellenti.
Prevalentemente in Friuli, la coltivazione delle vigne a Refosco avviene sia in ambienti collinari che pianeggianti, quest’uva ha infatti bisogno di calore e sole diretto, fattori che influiscono nella qualità finale del vino che se ne ricava.
L’uva ha una vendemmia piuttosto avanzata, ma nonostante ciò è poco resistente e tende – nei primi mesi autunnali – a deperire piuttosto facilmente. Se ne ricava per questo un vino fortemente colorato, dalle note molto scure e nel quale prevalgono sia una acidità rilevante che sentori di prugna e mandorla.
Sin dagli anni Ottanta del Novecento si è favorita l’introduzione della fermentazione malolattica, ovvero quella che deriva dalla trasformazione dell’acido malico in acido lattico e anidride carbonica. È una tipologia produttiva piuttosto nuova che, a livello chimico (naturale), permette di ottenere vini molto ricchi in corpo e morbidi. Cantine Borga