Il Teroldego Vallagarina è il vino principe del Trentino, la sua presenza è attestata nella Piana Rotaliana fin dal 1300. Il Concilio di Trento (1545-1563) fu la prima occasione in cui il Teroldego acquisì fama internazionale.
Il vitigno Teroldego sembra essere arrivato in Trentino dalla Valpolicella, dove la varietà era conosciuta col nome Tirodola. Alcuni ritengono che il nome Teroldego derivi invece da “Tiroler Gold“, avvalorando quindi un’origine tirolese per questo vitigno.
È certo, tuttavia, che l’origine del nome derivi da un toponimo: infatti esiste la località Teroldeghe, del comune di Mezzolombardo e il vino risulta menzionato in numerosi atti notarili già a partire dal 1480.
Da qualche tempo la sua coltivazione si va estendendo anche ad altre zone, per quanto, essendo il Teroldego una varietà sensibile alle condizioni pedoclimatiche, sembra svilupparsi e dare risultati eccellenti solo nella sua zona d’origine.
Dal punto di vista ampelografico, la foglia del Teroldego è grande, pentagonale e trilobata. Il suo grappolo è medio-grande, allungato e piramidale, talvolta cilindrico, a volte alato, mediamente compatto.
L’acino è di media grandezza, rotondo, con buccia di colore nero bluastro, spessa, coriacea e molto pruinosa. Il vitigno Teroldego è caratterizzato da un’elevata produttività, cosa che richiede un rigoroso controllo della resa se si vogliono ottenere vini di qualità.
Trova ideale dimora nel cosiddetto Campo Rotaliano, a nord di Trento, conoide scaturito dai sedimenti alluvionali trascinati a valle dal torrente Noce, dove confluisce nell’Adige. Per il suo colore rosso la leggenda lo paragona al colore del sangue di drago, tonalità purpurea profonda, tra i più scuri al mondo. Vino rosso bag in box Cantina Valdadige