Lemoss rappresenta la storia del vino frizzante a Treviso, ben prima che si iniziasse a produrre lo spumante con metodo Martinotti/Charmat. Lemoss (dal dialetto trevigiano “le moss”, “è mosso”) è un vino frizzante rifermentato in bottiglia, senza zuccheri aggiunti, prodotto con uve Glera e lieviti selezionati.
Il metodo di produzione viene definito ancestrale e non prevede il filtraggio. I lieviti, infatti, una volta terminata la fermentazione rimangono in sospensione, depositandosi sul fondo. Da questa caratteristica nasce il termine “col fondo” o “sur lie” (sui lieviti) in francese, con il quale si definiscono i vini prodotti nello stesso modo. Un profumo intenso di crosta di pane e fiori d’acacia con note particolari di mela, limone e pompelmo. Un vino fresco, di buona struttura. Da bere limpido o lievemente torbido, come preferisci.
Dall’antico e ormai quasi introvabile metodo Bellussera nascono le uve Glera per Lemoss di Cà di Rajo. I fratelli Bellussi idearono questo sistema di coltivazione in Veneto a fine ottocento, per combattere la piaga della peronospera: le viti crescono a circa tre metri di altezza sostenute da un insieme di raggi che formano naturali geometrie decorative.
Bello e sostenibile, costoso però, perché prevede grande manodopera e scarsa meccanizzazione, eppure a Cà di Rajo viene largamente adottato e difeso come qualcosa di unico e prezioso. Lemoss è un bianco frizzante, grazie alla rifermentazione in bottiglia, e leggermente velato allo sguardo per la presenza nel vino dei lieviti naturali. Ca’ di Rajo vini