Quando si parla di Greco di Tufo, si parla di Irpinia, la regione storico-geografica oggi ricompresa nella provincia di Avellino e ricadente in parte nel parco regionale del Partenio. In particolare, questo vino può essere prodotto solo in 8 comuni: Tufo, Altavilla Irpina, Chianche, Montefusco, Prata di Principato Ultra, Petruro Irpino, Santa Paolina e Torrioni.
Il vitigno Greco ha origini antiche, si pensa che sia stato importato dalla Tessaglia prima dell’Era Cristiana. Il nome Tufo, a parte il riferimento all’omonimo comune, sta ad indicare le caratteristiche del suolo ricco di minerali e zolfo: che conferisce ai vini una sapidità che è il tratto distintivo del terroir.
L’areale è lo stesso del Fiano di Avellino. Infatti, sia il vitigno Greco che il Fiano (altro grande bianco italiano) sono coltivati nel lembo di terra che segna il confine culturale tra la Magna Grecia, con le viti allevate con la tecnica definita “ad alberello”, e il mondo etrusco, che invece faceva uso delle “alberate”.
Moderatamente aromatico (meno del Fiano), il vitigno Greco dà vita a vini bianchi longevi, ricchi di sostanze aromatiche e di estratti, dalla struttura generosa e che maturano lentamente nel tempo.