Le sue origini sono controverse, sebbene siano tutti abbastanza concordi che arrivi dalle zone dell’antica Persia (attuale Iran), presso la città di Shiraz[2], da cui il nome.
Una leggenda narra che derivi invece da Syracousai: quando l’ imperatore romano Marco Aurelio Probo (III secolo), legato ai territori della Siria e del rilancio della coltivazione della vite, volle importare dei vitigni locali direttamente dall’Egitto (si narra che fosse il vino preferito da Cleopatra) fino alle Gallie. Il vitigno fu piantato anche lungo il tragitto, appunto presso la città siciliana[3][4].
Un’ultima ipotesi più tardiva lo dà presente nella Francia meridionale del XIII secolo, nella zona del Tain-l’Hermitage (Rodano-Alpi), ma pur sempre importato dal Vicino Oriente antico ad opera dei Crociati, in particolare del cavaliere templare Henri Gaspard de Sterinberg[5].
Sicuramente il vitigno si diffuse considerevolmente a partire dal Medioevo, usato spesso per il taglio degli uvaggi di molti vini rossi di Francia, Italia, Grecia, Spagna. Successivamente il vitigno fu esportato anche in altre parti del mondo, soprattutto in Australia, Sudafrica e California.
Rosso dai profumi al naso profondi e complessi, il mosto fermenta spontaneamente in botti di rovere, e la malolattica si svolge durante il mese di Novembre. Il vino rimane a maturare in barrique di secondo, terzo e quarto passaggio per 12 mesi. Un rosso da assaporare con gusto e attenzione, sino all’ultima goccia. Syrah Vino Rosso Sfuso