La Martellina è un Valtellina Superiore Inferno D.O.C.G. di Caven nasce sugli spettacolari pendii terrazzati della Valtellina. L’arte dei muretti a secco, entrata a far parte dei beni immateriali Unesco nel novembre 2018, caratterizza la viticultura di questa regione alpina, costellata da vigne che si snodano sul versante destro dell’Adda nella provincia di Sondrio.
In quest’area dove il Nebbiolo da secoli ha trovato il proprio ambiente naturale, le tracce del passato sono ben visibili: Caven è infatti la località dove risiedeva la civiltà camuna e la martellina era lo strumento utilizzato per le iscrizioni rupestri che qui sono state ritrovate.
La Martellina è composto da uve Nebbiolo in purezza, che nella zona valtellinese viene comunemente detto “Chiavennasca”. Gli ettari totali di proprietà della cantina sono 30, moltissimi in un territorio dove la frammentazione tra proprietari la fa da padrone. Nella sottozona Inferno, la più piccola della denominazione tra Poggiridenti e Trevisio, i 15 ettari di Caven, tra i 300 e i 400m s.l.m., ospitano sia viti piantate negli anni ‘50, sia innesti più recenti di selezione clonale. Dopo la vendemmia, che si svolge a ottobre, la fermentazione spontanea avviene con lieviti indigeni e l’affinamento in legno dura 12 mesi, seguiti da altri in acciaio e cemento.
Nel Valtellina Superiore Inferno La Martellina troviamo l’equilibrio dato dal mix delle diverse uve di Chiavennasca sapientemente gestite e armonizzate. È forse questo il cuore del rosso luminoso che nel bicchiere si fa spazio tra sentori di frutti di bosco, erbe di montagna e note speziate e tostate date dall’invecchiamento in legno. Come sempre il Nebbiolo ha una trama tannica importante, ma in questo caso la morbidezza coniugata alla freschezza donano una stupefacente bevibilità che permette un’ampia possibilità di abbinamenti. Dimenticate la banda di paese, qui si balla col Boss e addirittura con Björk!